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SALUTI DI PARÌ KALAMARÀ (DIRETTRICE SOPRINTENDENZA PER LE ANTICHITÀ SUBACQUEE)

La synergasia della Soprintendenza per le Antichità Subacquee con la Scuola Archeologica Italiana e con l'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma.

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Nel mese di luglio del 2017 la Soprintendenza per le Antichità Subacquee ha intrapreso una collaborazione con l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro e la Scuola Archeologica Italiana di Atene nell’ambito di un progetto formativo pilota dal titolo In situ conservation of underwater archaeological sites: methods and case studies nell’area marittima della cosiddetta «Città Sommersa» di Palaià Epidavros. Successivamente, negli anni 2018 e 2019, in seguito alla sottoscrizione dei relativi accordi tra i tre Enti, nei mesi estivi, ha avuto luogo il programma di ricerca congiunta sul campo. Le ricerche si sono concentrate, tra le altre cose, nell’individuazione e nel rilievo fotogrammetrico tridimensionale di tutte le strutture visibili del complesso della villa, nella conduzione di ricognizioni lungo la linea di costa per la registrazione di resti architettonici dispersi, nello scavo di settori importanti della villa e nel restauro e consolidamento dei muri della stessa, allo scopo di proteggerli dai danni provocati dai fenomeni naturali e dai visitatori.


Nelle tre campagne condotte in successione dal 2017 al 2019 il contributo degli studiosi italiani è stato importante nella trasmissione al personale del nostro Ente di conoscenze e tecniche relativamente al restauro in situ di edifici sommersi, tenuto conto del successo con il quale esse vengono applicate ormai da anni in particolare nella città sommersa di Baia in Italia. Le ricerche degli ultimi anni hanno prodotto risultati scientifici rilevanti e hanno portato al rinvenimento di testimonianze archeologiche, che sono state presentate in una serie di convegni e pubblicate anche nell’Annuario della Scuola Archeologica Italiana di Atene e delle Missioni Italiane in Oriente, contribuendo a gettare luce su aspetti di questa regione e della sua storia fino ad oggi sconosciuti in assenza di attività di scavo.
Certamente i risultati di queste campagne di ricerca offriranno in futuro un contributo per l’amministrazione e la valorizzazione di questo importante sito archeologico sommerso, così vicino alla costa e di conseguenza facilmente accessibile per il pubblico. Tale programma, inoltre, potrà rappresentare un «modello» per l’amministrazione e la valorizzazione di altrettanti siti sommersi in prossimità dei litorali.


La nostra collaborazione con l’équipe italiana e con la Scuola Archeologica Italiana è stata eccellente sin dal suo inizio e ci onora particolarmente aver potuto raggiungere i risultati attuali lavorando insieme. Le condizioni attuali a livello mondiale rendono difficile la realizzazione delle ricerche previste per il 2020, tuttavia, dal momento che la procedura per le ufficiali autorizzazioni per l’attivazione di un programma biennale di collaborazione è in corso di perfezionamento, abbiamo la speranza di poter proseguire le ricerche senza interruzioni e con analoghi soddisfacenti risultati nell’immediato futuro.


Infine, vorrei ringraziare calorosamente il Prof. Emanuele Papi, la dott.ssa Barbara Davidde Petriaggi e la dott.ssa Panagiota Galiatsatou, grazie alla fruttuosa collaborazione dei quali si è giunti ai risultati scientifici presentati in questo seminario on line.


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Scuola Archeologica Italiana di Atene

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